Vai al contenuto

Ospedale da campo 3/15 Klavže - Podmelec

22.10.2011 - 10.10.2012

Nella seconda metá  del maggio 1915, alla vigilia dell'attacco dell'Italia, il Comando dell'Esercito austro-ungarico inizió a trasferire le proprie unitá lungo il confine italiano. Le prime unitá del XV° Corpo d'armata giunsero nell'Alto Isonzo appena nel giorno della dichiarazione di guerra italiana. In attesa di aspri combattimenti anche il servizio della sanitá venne a trovarsi di fronte ad un grave compito.

Il comando, nella convinzione che la linea difensiva dell'Alto Isonzo avrebbe fermato gli attacchi italiani, decise di sistemare nelle immediate vicinanze della testa di ponte di Tolmino un grande ospedale da campo. In questo modo avrebbero potuto provedere al personale del servizio sanitario con buone condizioni per il suo lavoro cosí impegnativo invece dei soliti locali improvvisati e tende. Nelle vicinanze dei villaggi e dei centri abitati non esistevano grandi edifici, tuttavia trovarono un'unica, ma ottima soluzione del problema nella nuova fabbrica di legnami di Klavže presso Podmelec (Piedimelze), appena al di sotto dell'omonima stazione ferroviaria. Il proprietario vi aveva costruito anche una centrale elettrica. Locali molto ampi, il collegamento a mezzo ferrovia con le retrovie, una sicura fornitura di energia elettrica, l'abondanza idrica, la sede del Comando di Corpo d'armata posta nel vicino villaggio di Kneža... tutto ció in aggiunta alla tenace difesa dei     combattenti iscrisse nella storia la vicenda dell'ospedale militare attivo per ventinove mesi.

La narrazione della sua attivitá é affidata in questa mostra esclusivamente alle fotografie raccolte in un album da un medico chirurgo che, purtroppo, non vi annotó il proprio nome. Perció é indicato nelle mostra con le sigla »Dr. N.«. Il contenuto delle foto e le relative scritte sono tanto eloquenti da non richiedere l'aggiunta di ulteriori testi. Nella gran parte delle scritte esposte si é mantenuto il testo annotato dal medico che tenne l'album come una specie di diario in cui furono descritte le sue esperienze di guerra. Le fotografie sono riunite, come nell'album, in piccole serie costituite in base al loro contenuto e preferibilmente in ordine cronologico.

Dopo le molteplici esposizioni periodiche sul tema di migliaia di vite spente e prima delle esposizioni dedicate ai centenari degli eventi della grande tragedia, possa questa mostra avente per tema il recupero di vite umane, concorrere alla missione del Museo di Caporetto.